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La SEO del 2018

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La SEO del 2018

Questo 2017 che si appresta a volgere al termine ci ha riservato non poche sorprese, una fra tutte la crescente volatilità delle Serp. Mai come quest’anno infatti, si è assistiti a sbalzi piuttosto burrascosi e continui, che ricordano i lontani periodi della “Google Dance”.

Questo, assieme ad altri fattori osservati quest’anno, mi portano a riassumere qui quelle che saranno le modalità di fare SEO nel 2018.

1. Da Search Engine Optimization a User Experience Optimization

Hai subito drastici cali di traffico organico nel corso del 2017? Ti dice qualcosa il “Fred Update” o altri Quality Update che si sono susseguiti ad intervalli quasi mensili?

Se la risposta è si, sai già in che direzione sta andando Google e la SEO.

Le serp sono destinate a fluttuare in continuazione, probabilmente perché l’aggiornamento dell’algoritmo è prossimo a diventare a flusso continuo, ottimizzando la pertinenza dei risultati restituiti all’utente in funzione della comprensione migliore dell’intento della query, grazie anche all’analisi di fattori di engagement, tasso di click sui risultati di ricerca in rapporto alle visualizzazioni, pogo-sticking, ecc.

Cosa influenza tutto ciò se non l’ottimizzazione (intera) dell’esperienza di navigazione per gli utenti?

Non è più sufficiente (ormai da qualche anno in realtà) fare solo ottimizzazione on-site legata ad una solida strategia di Link Building, ma bisogna pensare più in modo completo e chiedersi se:

Mettendoci l’anima in pace, se verremo colpiti da qualche algoritmo, dovremo lavorare su tutti i comparti della SEO, on site e off-site, avendo certezza che ogni contenuto dia una risposta concreta ed efficace agli intenti di ricerca.

La SEO del 2018

2. Mobile First Index

Se ne parla da un po’, ma ora più che mai è fondamentale iniziare a progettare siti partendo dal mobile in mente. Ci sono siti che gestisco il cui traffico da mobile è quasi prossimo al 90% del totale delle sessioni e ciò, fa ben capire, come il desktop stia diventando sempre più marginale. Largo dunque a template semplici, facili da navigare e che pongano il contenuto immediatamente fruibile all’utente. Velleità artistico-grafiche, banner e popup dalle dimensioni ciclopiche, lasciamoli semmai alla versione desktop.

3. Voice Search si fa strada

Che lo vogliamo o meno, parte della ricerca andrà sempre più in quella direzione, soprattutto per le query geo-localizzate. Non resta che ottimizzare già da ora. Come? Sapendo anche sfruttare Google My Business ad esempio, rispondendo alle domande che gli utenti lasciano nel box apposito.

4. Risultati 0 e risposte immediate

Le risposte istantanee ed immediate stanno sempre più prendendo piede all’interno delle serp. Nonostante non siano “manipolabili” e la loro comparsa sia randomica, possiamo comunque ottimizzare i nostri contenuti affinché abbiano maggiore possibilità di candidarsi a comparire come Featured Snippet, permettendo di scavalcare nelle Serp anche competitor più autorevoli.

Fonte: webinfermento.it – 26/10/2017

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